venerdì 1 giugno 2012

Il ferro biodisponibile

Quando si è in uno stato di carenza di ferro, per tanti motivi, è indispensabile integrare questo importantissimo minerale tramite integratori e/o medicinali e la giusta dieta. Ma non tutti i minerali di ferro hanno lo stesso assorbimento, perché esso dipende dalla struttura del minerale.

Molti studi nell'ambito della fitoterapia hanno dimostrato che un composto organico è maggiormente assorbibile, da parte del corpo umano, di un sale inorganico. Ad esempio si è visto che il ferro pirofosfato veicolato da liposomi (vescicole fosfolipidiche che sono in grado di trasportare al loro interno soluzioni acquose contenenti il principio attivo) è assorbito circa 3 volte in più rispetto al solfato di ferro (sale inorganico) e circa 4 volte in più del gluconato di ferro (composto alla base di molti farmaci antianemici). Il ferro, come tutti sanno, è indispensabile per la sintesi dell'emoglobina ed una sua carenza può portare ad anemia microcitica ed ipocromica. L'assorbibilità del ferro è sempre stato un fattore delimitante nel trattamento delle anemie, pertanto sono sempre in divenire studi che mirano ad aumentare la resa, in assorbimento, degli integratori a base di ferro appunto. Esistono in commercio alcuni preparati che basano la loro azione sulla sinergia tra gemmoderivati di alcune piante ed i liposomi di ferro pirofosfato. I gemmoderivati più usati in questo senso sono quelli del nocciolo, del tamerice e dell'abete bianco.