venerdì 1 giugno 2012

Il ferro biodisponibile

Quando si è in uno stato di carenza di ferro, per tanti motivi, è indispensabile integrare questo importantissimo minerale tramite integratori e/o medicinali e la giusta dieta. Ma non tutti i minerali di ferro hanno lo stesso assorbimento, perché esso dipende dalla struttura del minerale.

Molti studi nell'ambito della fitoterapia hanno dimostrato che un composto organico è maggiormente assorbibile, da parte del corpo umano, di un sale inorganico. Ad esempio si è visto che il ferro pirofosfato veicolato da liposomi (vescicole fosfolipidiche che sono in grado di trasportare al loro interno soluzioni acquose contenenti il principio attivo) è assorbito circa 3 volte in più rispetto al solfato di ferro (sale inorganico) e circa 4 volte in più del gluconato di ferro (composto alla base di molti farmaci antianemici). Il ferro, come tutti sanno, è indispensabile per la sintesi dell'emoglobina ed una sua carenza può portare ad anemia microcitica ed ipocromica. L'assorbibilità del ferro è sempre stato un fattore delimitante nel trattamento delle anemie, pertanto sono sempre in divenire studi che mirano ad aumentare la resa, in assorbimento, degli integratori a base di ferro appunto. Esistono in commercio alcuni preparati che basano la loro azione sulla sinergia tra gemmoderivati di alcune piante ed i liposomi di ferro pirofosfato. I gemmoderivati più usati in questo senso sono quelli del nocciolo, del tamerice e dell'abete bianco.

lunedì 27 febbraio 2012

Introduzione all'architettura biologica

Oggi il concetto di bioedilizia è abbastanza in voga; le persone sono sempre più attente al cosiddetto “vivere sano” e sono interessate a sapere come abitare o scegliere la propria casa rispettando certi criteri di benessere. La bioedilizia è una vera e propria disciplina nata nel 1970 in Germania grazie alle ricerche del Dott. Palm. In realtà sappiamo che già gli antichi cinesi, più di 4000 anni fa, avevano codificato nel Feng Shui l'arte dell'abitare sano. Ritornando in Germania, in quegli anni venne redatto un documento, formalizzato in 25 punti, in cui si illustravano a grandi linee i criteri della bioedilizia. Vediamo i più importanti, in un breve elenco:
il terreno su cui sorgerà la casa deve essere esente da perturbazioni geologiche come campi magnetici sotterranei, correnti idriche ecc.)
la casa dovrebbe avere del verde intorno
i materiali da costruzione devono essere naturali e non sofisticati e non devono contenere sostanze tossiche per l'uomo
la casa deve essere permeabile alle radiazioni cosmico-terrestri
il campo magnetico terrestre non deve essere modificato
occorre conservare il campo elettrico naturale dell'aria e la ionizzazione fisiologica degli ambienti.

E così via. Molte indicazioni sono per gli addetti ai lavori, tuttavia sono perfettamente comprensibili da chiunque. Già allora si conosceva il grado di nocività delle radiazioni e quanto fosse importante schermare il più possibile le abitazioni da campi elettromagnetici artificiali.